Deceuninck-QuickStep, Mattia Cattaneo a supporto dei capitani: “Sarò gregario di Alaphilippe”
Arriva da una stagione eccellente, che gli ha permesso anche di portare a termine il salto nel World Tour. Mattia Cattaneo, però, non ha intenzione di bruciare le tappe e, in vista dei suoi primi mesi con la nuova maglia, quella decisamente prestigiosa della Deceuninck-QuickStep, si propone come elemento di supporto. Nel 2019 il bergamasco di Alzano Lombardo ha raccolto un secondo posto al Giro d’Italia (nella tappa di Como, in fuga con Dario Cataldo) e la vittoria al Giro dell’Appenino, mettendosi poi spesso in luce come attaccante di razza e dotato di fondo. Qualità cui probabilmente non dovrà fare del tutto ricorso nella sua avventura nella formazione di Patrick Lefevere.
“Mi propongo come gregario di Julian Alaphilippe in vista delle classiche delle Ardenne – ha dichiarato Cattaneo nel corso della trasmissione radiofonica Ultimo Chilometro – Credo possa essere il mio ruolo ideale in una squadra come questa. Più in generale, sarò di supporto ai capitani nelle corse di un giorno. Le classiche delle Ardenne sono quelle più adatte alle mie caratteristiche, quindi spero di farmi trovare all’altezza della situazione. Il sogno personale resta comunque quello di partecipare ancora al Giro d’Italia 2020: è la massima ambizione per ogni corridore italiano”.
Cattaneo ha parlato anche di come ha vissuto il suo passaggio dalla Androni-Sidermec alla super-squadra belga: “Ho firmato per due anni con la Deceuninck-QuickStep e per me questa è davvero un’ottima opportunità. Devo ringraziare tantissimo Gianni Savio e tutta la Androni, perché questi tre anni per me sono stati davvero fondamentali. Sicuramente ho più sicurezza in me stesso rispetto al passato, e ho una testa diversa, sono maturato molto sotto questo punto di vista. Inoltre, mi ritrovo nell’età migliore per un corridore, perché ho 29 anni. Sfrutterò al meglio questa opportunità”.
Il bergamasco ha poi ripercorso il suo 2019, scandito anche dal quarto posto nella classifica generale del Tour of the Alps: “I risultati ottenuti fino al Giro d’Italia sono stati incredibili. Dopo la Corsa Rosa è sempre difficile recuperare per la seconda parte di stagione; è anche vero che le Professional hanno una prima parte di stagione molto impegnativa con la Ciclismo Cup e poi un buco enorme fino al mese di settembre, mentre le squadre World Tour possono fare il Tour de France o il Giro di Polonia. Insomma, è molto complicato dare il 100 per cento sia nella prima che nella seconda parte di stagione, ma credo comunque di aver fatto il massimo”.
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